«Cara Unione,

scrivo per portare a conoscenza di tutti i lettori la necessità e l'urgenza di salvare tanti bambini.

Occorrono 50.000 firme da raccogliere fino al 7 novembre: ci si reca in tutti i Comuni d'Italia per introdurre, con riferimento alla legge sull'aborto, il fare sentire alla donna il cuoricino del bimbo che porta nel grembo, affinché possa prendere coscienza che non si tratta di un mero grumo di sangue ma di un bambino e, magari, portarlo alla luce con coraggio e consapevolezza.

Ringrazio tutte le persone che vorranno porre la loro preziosissima firma, sapendo che anche solo una di esse potrà fare la differenza. In altri stati, già tantissimi bambini in questo modo si stanno salvando

Viva la vita sempre. E viva le donne che non si lasciano condizionare da niente e da nessuno, men che meno da chi, per puro egoismo, vorrebbe far loro comprendere che un bambino possa essere un "rifiuto speciale".

Al giorno d'oggi ci sono tantissimi aiuti economici e psicologici, compreso l'anonimato nel parto. 

Grazie dell’attenzione».

Manuela Ariu

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