"Cara Unione,

Mi accingo a scrivere questa mail alla redazione con grande risentimento e amarezza nei confronti della sanità pubblica.

Non si riesce a fare una visita o un esame di diagnostica, neanche a pagamento.

Purtroppo la mia compagna ha avuto un sospetto di recidiva tumore al seno destro (premetto che ha già avuto la leucemia, tumore al seno destro e tumore al seno sinistro più altre complicazioni correlate a queste patologie).

In questo momento (ma anche precedentemente), non riusciamo a trovare posto (neanche a pagamento) per fare una risonanza magnetica, anzi avevamo prenotato a pagamento in una struttura nei pressi di Cagliari, ma la sera precedente l'esame ci è stato comunicato il rinvio a data da destinarsi.

Non ci è stata data nessuna giustificazione (top secret), l'unica possibilità rimane il Mater Olbia a pagamento (circa il doppio degli altri centri), distante 240 km.

E pensare che noi italiani dovremmo essere tutelati per la salute, dovremmo avere il diritto alle cure gratuite, ma vi sembra che risponda al vero?

Ho esordito con risentimento e amarezza, ma cresce anche la delusione e la vergogna di essere italiano.

È proprio vero che i diritti non si hanno ma si comprano”.

Lettera firmata*

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