"Cara Sardegna,

questo Natale, purtroppo, non riuscirò a trascorrerlo nelle tue splendide terre.

Non sentirò il vento di maestrale che mi soffia sul viso e fra i capelli, non vedrò la tua luminosa alba e il suggestivo tramonto. E sai perché? Perché sono ricoverata a Milano, per delle cure che mi stanno prosciugando il corpo e l'anima. Ma i medici mi dicono che ce la posso fare, e che presto farò ritorno a casa.

E io, nonostante la lontananza dalle cose e dagli affetti più cari, sono comunque felice.

Felice di appartenere a una terra magnifica, a un popolo splendido, forte e orgoglioso. E felice perché so che appena starò meglio, cara Sardegna, tu sarai lì pronta ad accogliermi.

Perché io da te voglio tornare, e voglio restare nonostante la malattia e la giovane età.

Uno dei miei film preferiti, 'La Meglio Gioventù' di Marco Tullio Giordana, contiene un passo che voglio ricordare. 'Perché non ti fai trasferire?', dice uno dei protagonisti al suo migliore amico. L'amico risponde: 'Perché se ci facciamo trasferire tutti, vuol dire che hanno vinto loro'.

Ecco perché io voglio tornare, e voglio restare. Perché restare è una vittoria, e io voglio vincere.

E poi perché i tetti colorati del mio paese, come in una cartolina, e il profumo dell'acqua salmastra, del mirto selvatico, delle canne piegate dal vento, sono la cosa più bella e che più al mondo potrei desiderare.

Tanti auguri cara Sardegna. Tornerò presto, te lo prometto".

Alice - Milano

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