"Gentile redazione,

da semplice uomo, che ha avuto la fortuna immensa di nascere in Sardegna, osservo con estrema preoccupazione la piega che sta prendendo la richiesta di insegnamento della storia nuragica nelle scuole italiane.

Vorrei allora, se mi consentite, esprimere la mia opinione, che credo essere condivisa da tanti altri uomini e donne sardi.

La storia della Sardegna antica, infatti, è ricca di informazioni ufficialmente e sufficientemente certe da poter essere insegnate.

A partire dall'ominide di 800mila anni fa, fino alla presenza umana 250mila anni or sono, passando dalla splendida venere di Macomer, del 12000 ac, e poi l'esportazione di ceramica nel 7000 ac, le splendide e piccole statue del 5000 ac, l'esportazione di ossidiana nel 4500 ac, le statue sarde di Mont'e Prama... solo per indicare alcune tappe. Una storia che si dipana senza soluzione di continuità fino ai giorni nostri. Sono 12mila anni di sicura esistenza, in Sardegna, di una società organizzata, coordinata, unitaria, navigatrice, matriarcale, pacifica, accogliente (e sfido qualunque sardo a non riconoscersi in queste caratteristiche) in contatto con tutte le terre del mediterraneo e anche oltre.

È vero che parrebbe proprio esistere anche una fase guerriera, della antica civiltà sarda, certificata anch'essa nelle fonti, ma questa si evince solo nell'ultima parte della sua esistenza, probabilmente costretta da una piega degli eventi ad usare il suo sapere per azioni che non avrebbe mai voluto intraprendere.

Ecco, il termine 'civiltà nuragica', cui fa riferimento la petizione di cui sopra, esclude tutto questo da se stessa, compreso l’appellativo di 'sarda', che le compete in termini assoluti, chiudendosi in una 'bolla' di ipotesi scollegate e illogiche, la cui durata temporale non supera il migliaio di anni.

Ce n'è eccome, invece, da raccontare, dell'antica civiltà sarda, tanto da poter riempire libri e libri di storia.

La Sardegna presenta poi unicità mondiali, per biodiversità, specie endemiche, piante curative, certificazioni di antichi vitigni, tradizioni che si immergono nella notte dei tempi.

La Sardegna, raccontando ciò che si sa, senza necessità di voli pindarici o forzate definizioni e inquadramenti improbabili di civiltà ignote, avrebbe da raccontare tantissimo.. ma davvero, tantissimo!

Credo quindi che creare dei programmi di 'storia della civiltà nuragica' sia davvero limitativo, e meglio sarebbe parlare di 'storia della antica civiltà sarda', termine invece ricco di contenuti, inclusivo, affascinante, e senza confini.

Grazie dell'attenzione".

Davide Cocco

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