«Cara Unione,

Cosa ha vinto al Festival di Sanremo? Non la canzone di Mengoni, non Amadeus, Gianni Morandi e nemmeno Chiara Ferragni o le altre co-conduttrici. Io riconosco a questa edizione un unico pregio, quello di aver mostrato un lato più umano.

Basta con il mito della trasmissione perfetta, di gaffe ne abbiamo viste e devo dire finalmente! Ma abbiamo ammirato anche Gino Paoli che, con la dignità dei suoi 88 anni, ha fatto emozionare tutti. L’anzianità portata in trionfo, e con quale ingenuità si è messo a raccontare storie di corna tirando in ballo Little Tony?

Carolina Crescentini “dimenticata” sulla scalinata da Amadeus, tanto che se n’è andata. Ovviamente tralascio il trash della finale con il bacio di Rosa Chemical, valuto solo la reazione della moglie di Fedez che, come tante in quella situazione, non le ha mandate a dire al marito e gli ha fatto una scenata.

Quelli in tv in queste serate eravamo noi, uomini e donne di tutti i giorni. Con i sorrisi sì ma anche con i pianti, la rabbia, i giovani, i vecchi, era un piccolo mondo l’Ariston. Adesso spenta la tv torniamo ai nostri affari da sbrigare, ci siamo guardati allo specchio abbastanza, fino all’anno prossimo faremo finta di niente».

Marina

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