“Cara Unione,

a seguito di un malessere derivante probabilmente da problematiche alle ghiandole salivari, problema che mi affligge periodicamente da anni, ho concordato col mio medico di base di eseguire una ecografia a ghiandole salivari, collo, tiroide e parotidi.

La visita si è svolta il 15 marzo scorso e recatomi nello studio medico in anticipo, dopo aver pagato il ticket, alle 16:01 circa, dopo una breve attesa sono stato fatto entrare dalla dottoressa.

Quindi una parziale ecografia delle mie parotidi nel tempo di circa due minuti. Dico parziale perchè l'ecografia alla tiroide non è mai stata effettuata: peccato, perché avrebbe rilevato un nodulo, non pericoloso, ma che mi è stato raccomandato di controllare periodicamente. 

A seguito dell'ecografia la dottoressa ha redatto un referto, e posso affermare con certezza che intorno alle 16:10 io fossi già fuori dallo studio medico con tutte le perplessità di chi ha i sintomi di un malessere le cui origini, stando all'ecografia effettuata dalla dottoressa, rimangono ignote. Preciso che non mi è stato suggerito nessun ulteriore percorso diagnostico. 

Il giorno successivo, supponendo (pur non essendo titolato per affermarlo) che la visita non fosse stata sufficientemente accurata, se non altro per i tempi a mio avviso troppo ristretti, ed avendo referti precedenti che diagnosticavano problematiche a danno delle parotidi, ho prenotato una nuova ecografia in libera professione in uno studio radiologico privato, che mi è stata effettuata il 17 marzo.

Ovviamente, l'ecografia effettuata privatamente e in maniera più accurata ha rilevato problemi che richiedono un approfondimento da uno specialista reumatologo. 

Quello che mi domando è se sia giusto che una persona che non si possa permettere di effettuare una visita in libera professione, per condizioni personali o per ragioni banalmente economiche (spesa 70 euro, ma anche la prima ecografia è costata 28 euro, non pochissimo) debba accettare le conseguenze eventuali, ma potenzialmente molto gravi per la propria salute, di una visita eseguita in tempi così ristretti (esiste, suppongo, una durata minima per effettuare un’ecografia accurata), laddove una visita eseguita con la massima accuratezza, in libera professione, rilevi delle criticità compatibili con i sintomi che io ho riferito ad entrambi i medici ecografisti che mi hanno visitato. 

Mi rendo conto come si vada ormai sempre più velocemente verso una sanità privatizzata, che sarà appannaggio di chi gode di un buon reddito, ma ritengo che dovremmo invece batterci ancora per una sanità pubblica che garantisca anche e soprattutto coloro che non possono permettersi di pagare sostanziose parcelle a medici privati. 

Cordiali saluti”. 

M.T.

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