Cara Unione,

ho letto l'accorato appello del paziente oncologico M.P. indirizzato alla neo eletta Presidente della Regione Sardegna.

Da paziente oncologico che frequenta quei servizi dal 2009 mi duole dubitare fortemente che chiunque ci governi possa invertire il declino del nostro Sistema Sanitario Regionale.

Da neo pensionato poi (dopo 45 anni da operatore in sanità pubblica) ho dovuto assistere allo smantellamento di ciò che funzionava. L'ultima e definitiva picconata fu data dall'attuale alleato della Todde nel 2000 con la sciagurata modifica del titolo V della costituzione che introdusse il federalismo in sanità e nella istruzione.

Smantellamento del SSN, numero chiuso per l'accesso ai corsi di laurea per medici, infermieri e tecnici sanitari, unitamente alla mancata soppressione della attività a pagamento sono figli di scelte scellerate che vengono da lontano. Temo quindi che né la neo Governatrice né nessun altro esponente politico potrà invertire la rotta.

Gli interessi delle lobbies sono troppo grandi e ben rappresentati perché dal Parlamento possa arrivare una marcia indietro e ricreare un SSN articolato esistente finché Maastricht non ci impose tagli draconiani al nostro walfare.

Meglio non coltivare false illusioni quindi.

Stefano Locci

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