"Cara Unione,

come se già non bastassero le sempre più penose trafile con le quali noi giovani siamo costretti ad avere a che fare per trovare uno straccio di lavoro in uno dei periodi più disastrati, sotto tutti i punti di vista, della storia recente, ho potuto personalmente constatare come diventino sempre più frequenti i casi in cui si viene contattati da aziende diverse per un colloquio, con il quale si promettono posizioni professionali definite genericamente 'in ambito amministrativo', e poi invece quello che viene proposto, con anche una certa insistenza nella sottoscrizione del contratto, è la vendita porta a porta dei più improbabili prodotti.

Con la ridicola clausola: noi ti 'offriamo' la possibilità di tre mesi di 'prova' considerata 'formazione gratuita', se in questi tre mesi ci fornisci almeno tot contatti di potenziali clienti e ci vendi tot prodotti allora magari ti diamo possibilità di inserimento - a partita iva e solo a provvigioni - in seguito come venditore. Caspita, che generosità! O meglio sintetizzato: che truffa!

Da parte mia ho provato a rivolgermi alle forze dell'ordine, ma mi dicono che non possono farci nulla non configurandosi, nella realtà, un preciso reato. E provate a commentare su Google malamente su queste realtà e dopo l'ennesima fregatura: io ci ho provato, ricevendo solo una mail minatoria da un avvocato.

Il premier Draghi in un recente discorso ha detto di voler pensare anzitutto ai giovani e al loro inserimento nel lavoro: bene, che faccia in fretta, perché simili mortificazioni non debbano più ripetersi. A maggior ragione, non in questo difficile periodo.

Grazie".

Lettera firmata*

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