“Cara Unione,

leggo volentieri le vostre lettere, che permettono di dare voce a tutti.

Voglio raccontare la mia storia, che riguarda una ‘buona sanità’ un po' particolare, ma che ha un lieto fine e di questi tempi non guasta.

Ho un cane, un vecchio meticcio di 10 anni che ha addosso tutte le razze del mondo, ma tutte le sere è lì, dietro il cancello ad aspettarmi scodinzolante al ritorno dal lavoro, anche io sono un sanitario.

Alcuni giorni fa mi rendo conto che il cane non sta bene, si muove poco, non ha l’appetito di sempre. Lo porto dal veterinario di fiducia, si accorge subito che il cane è grave e che sta in piedi per miracolo.

Immediatamente contatta i colleghi specialisti, che si adoperano in esami strumentali e di laboratorio che consentono di fare diagnosi. Il cane viene operato in urgenza, si salva, proprio il caso di dirlo, per un pelo.

Cosa mi ha colpito di questa vicenda? La professionalità e la competenza di questi veterinari, operatori sanitari di cui spesso si parla poco. Ho incontrato capacità e umanità nei loro occhi e nei loro volti.

Che dire? Grazie di cuore al dottori Paolo Ferro, Emanuela Seu, e dottor Gambula, se quella sincera coda nera è tornata a scodinzolare dietro il cancello.

A.A. – Cagliari

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