«Perché a 50 anni un uomo non ha più diritto al lavoro?»
Lo sfogo di un cittadino sardo, da anni alla disperata ricerca di un impiegoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Cara Unione,
ho 50 anni e vivo in Sardegna.
Ho sempre lavorato nel campo delle automobili, come magazziniere, al lavaggio auto e benzinaio.
Sono disoccupato dal 2008, da allora ad oggi ogni tanto ho fatto una giornata di lavoro, ma mai fisso.
Non prendo il reddito di cittadinanza, scrivo questa lettera di sfogo perché ho voglia di lavorare, ho braccia e mani che grazie a dio funzionano ma, ahimè, poiché non ho qualifiche per colpa delle aziende non trovo lavoro. Le motivazioni? C'è crisi, e sono troppo ‘vecchio’.
Rispondo sempre agli annunci delle offerte di lavoro tramite i vari siti specializzati e anche tramite Sardegna lavoro (ufficio collocamento), da cui vengo dichiarato idoneo ma, ahimè, poi nessuno mi chiama.
Mi chiedo allora: ma 50 anni un uomo non ha più diritto al lavoro? A 50 anni uno che vuole lavorare e magari crearsi famiglia come deve fare? Perché a 50 anni non si dà la possibilità di essere assunti e imparare un mestiere anche diverso da quello che si praticava precedentemente?
Anche a 50 anni uno può prendere strade diverse rispetto al precedente lavoro e imparare cose nuove, basta che uno si applichi, non è giusto che uno debba stare con sussidi o con il reddito di cittadinanza.
Passo le mie notti in bianco poiché mi preoccupo tanto pensando cosa ne sarà di me un domani, e la cosa più va avanti e più mi preoccupa.
Perché in Italia deve essere negato il diritto al lavoro, visto che la Costituzione italiana fra l’altro in questo senso parla chiaro?
Mi chiedono se i nostri politici vivendo come noi disoccupati riuscirebbero a dormire sonni tranquilli.
Grazie”.
Lettera firmata (*)
(*le generalità, a conoscenza della redazione, vengono omesse nel rispetto della privacy e secondo la normativa vigente)
***
Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.
(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)