«Cara Unione,

da ormai 25 anni vivo all'estero con la mia famiglia sardo-olandese di quattro persone. Uno dei momenti di maggiore stress per me è il momento in cui, dopo le vacanze estive, cerco di trovare la soluzione migliore per visitare la famiglia durante le feste di Natale. È sempre una corsa contro il tempo: le tariffe sembrano aumentare mentre guardi lo schermo per decidere in quale giorno esattamente vuoi partire, tenendo conto delle vacanze scolastiche dei figli e dei prezzi dei voli. Di solito riesco a risolvere tutto sempre entro settembre e, negli anni passati, non ho mai speso più di 400/450 euro a persona. Un salasso, ma accettabile.

Quest'anno siamo in tre e per prima cosa non ho potuto acquistare i biglietti per tempo perché non erano ancora disponibili, ma anche perché nutrivo la speranza che Ita Airways continuasse a fare le tratte Milano e Roma verso Cagliari anche senza aver vinto la gara. Nonostante le lecite lamentele verso la nostra compagnia di bandiera, in tutti questi anni che viaggio con loro, non mi hanno mai lasciato a piedi, risolvendo tutti i problemi che si sono verificati (ritardi vari, perdita bagagli, etc.).

Inoltre, il regime di continuità territoriale applicato a Ita Airways consente di acquistare un solo biglietto quando si devono raggiungere destinazioni internazionali, con Ita Airways stessa o con uno dei partner. Mi è capitato di riuscire a fare voli da Amsterdam verso Cagliari con scalo a Milano o a Roma, con transiti di 45 minuti e che mi hanno consentito di essere a destinazione in 4 ore, o 4 ore e mezzo. O di aver perso coincidenze ma di essere stata riprotetta nel volo successivo.

Ora che la continuità territoriale è stata assegnata a Aeroitalia, mi vedo costretta ad acquistare due biglietti diversi per le due tratte e a pagare 750 euro a persona per poter raggiungere Cagliari. Sia all'andata che al ritorno mi vedo costretta a tenere un largo margine nello scalo di Linate, perché se il primo volo dovesse avere ritardo probabilmente ci lascerebbero a terra e mi vedrei costretta ad acquistare un nuovo biglietto. Io mi chiedo se le persone che hanno "disegnato" il bando della continuità territoriale si rendano conto del disagio che queste scelte comportano per tutti gli emigrati sardi che vogliano trascorrere le vacanze in famiglia.

Alternative ce ne sono poche: Ryanair non è sempre affidabile e quando aggiungi bagagli (a Natale per me indispensabili) alla fine i costi sono molto elevati e le frequenze dei voli lasciano a desiderare. Le altre compagnie praticamente non volano d'inverno. L'alternativa viaggio in macchina e nave non è sempre fattibile con le vacanze "corte". Chissà quanti emigrati sardi si troveranno costretti a saltare le vacanze di Natale o a fare giri assurdi per poter visitare la famiglia. Io credo di aver diritto di "tornare a casa" per Natale e non è accettabile che la regione non tenga conto di noi emigrati.

Spero che la mia protesta possa trovare spazio nel vostro giornale e contribuire a sensibilizzare l'opinione pubblica e chi ha il potere di cambiare le cose.

Grazie per l'attenzione».

Paola Zizola

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