«Noi sardi ancora oggi apostrofati come pastori»
Un emigrato, tifosissimo del Cagliari, ringrazia poi Mister Ranieri e tutta la squadra rossoblùPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Cara Unione,
Sono un emigrato di Paulilatino da molti anni in provincia di Parma e tifosissimo del Cagliari.
Purtroppo ancora oggi siamo derisi e/o apostrofati come pastori o come provenienti da una terra che di buono ha solo il mare.
Dalla loro ignoranza (non vuole essere un insulto) non capiscono la nostra fierezza e l'attaccamento che solo noi sardi abbiamo per la nostra terra e le nostre origini.
Non si rendono nemmeno conto della nostra fierezza e del nostro attaccamento al mondo agro-pastorale di cui, come me, facciamo parte.
Il Cagliari è per noi emigrati ancora oggi un modo di affermarsi agli occhi di chi ha questo modo di vedere i sardi. Ai tempi dello scudetto e oggi. Questo è un peccato per loro perché non sapranno mai appieno di cosa il sardo è… di cosa un sardo fa e dà per un amico o chiunque bussi alla sua porta.
Io sono nato nel 1970 e ho appreso di Riva e di quel Cagliari dai racconti dei nostri vecchi.
Grazie a loro sono diventato un tifoso rossoblù, e tifare Cagliari mi fa sentire più vicino alla terra che queste persone, purtroppo per loro, non avranno mai il piacere di comprendere.
Voglio ringraziare la nostra squadra e il Mister Ranieri per aver compiuto la risalita in serie A a nome mio e di tutti gli emigrati sardi che la seguono.
Grazie ancora e… Forza Casteddu».
Lettera firmata*
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