«Cara Unione,

l'altro giorno è venuto a mancare il mio amico Ferruccio, di 67 anni.

La sua unica colpa era quella di vivere in una terra bellissima e da tanti invidiata, ma dove se hai problemi di salute come lui, che era malato di fibrosi polmonare idiopatica e necessitava di ossigeno continuamente, purtroppo rischi anche la morte.

L'unica strada per guarire, per Ferruccio, era il trapianto, ma in Sardegna non ci sono centri di eccellenza per trapianto polmonare e l’intervento, per lui, avrebbe quindi significato un lungo viaggio con la nave o in alternativa l’aereo.

Già una volta Ferruccio era stato fatto sbarcare da un aereo perché il comandante ritenne, sulla base di regolamenti IATA, che i suoi apparecchi salvavita potevano essere pericolosi per la sicurezza del volo.

Morale? L'altro giorno Ferruccio ha avuto una crisi respiratoria più forte del solito ed è morto.

La sua unica colpa? Quella di vivere in Sardegna.

Ciao Ferruccio, quante scarpinate ci siamo fatti in occasione delle elezioni».

Alberto Cicotto – Monserrato

***

Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)

© Riproduzione riservata