«Cara Unione,

sono Piero Ariu, amministratore di sostegno nonché padre di Alessandro. Vorrei portare alla vostra conoscenza un caso di malasanità che riguarda non solo mio figlio ma tanti altri pazienti.

Alessandro è un ragazzo affetto da sclerosi multipla in forma grave, soggetto ad attacchi epilettici, completamente allettato ormai da cinque anni. Attualmente è ricoverato nel reparto di urologia del Santissima Trinità, per asportazione di uno stent doppio J completamente calcificato che gli comporta gravi e ripetute infezioni della vescica e che secondo l’indicazione dello specialista deve essere asportato al più presto possibile.

Alessandro è ricoverato ormai da 2 mesi: dopo 55 giorni, senza che fosse fatto niente, ha subito un primo intervento parziale e sta aspettando il secondo intervento che non sappiamo quando verrà eseguito.

Dopo 7 giorni, alla mia richiesta di un chiarimento la spiegazione del primario Prof. De Lisa è stata che lui non poteva operarlo perché il macchinario che ha in dotazione è obsoleto e pertanto l’intervento non sarebbe stato risolutivo.

Trascorsi 15 giorni mi è stato riferito che questa macchina attualmente era a Cagliari dal fornitore e che, per essere presa in carico dall’ospedale, mancava solo la firma di un Funzionario dell’Asl. Nel frattempo mio figlio stava e sta soffrendo con il rischio di incorrere in altri problemi che sono possibili in un reparto ospedaliero, vedi infezioni, Covid e altro. Alessandro necessita di assistenza da parte della famiglia h24: da due mesi siamo in ospedale per un intervento che si risolve, tra accettazione e dimissioni, massimo in una settimana. In questo periodo Alessandro ha rischiato di essere contagiato da un compagno di camera che è risultato positivo al Covid. Alessandro non è vaccinato per scelta del medico di base, risulta pertanto fragilissimo.

Infine c’è il pregresso da cui probabilmente derivano tutti i problemi: Alessandro è finito al pronto soccorso del SS Trinità per l’ennesima infezione urinaria, infezioni che si ripetevano a poca distanza l’una dall’altra tanto che la specialista dell’Asl che l’aveva in cura ci ha appunto consigliato di portarlo al pronto soccorso. Così abbiamo fatto e da lì è stato trasferito al reparto dov’è tutt’ora. Dagli esami che sono stati eseguiti è venuto fuori con nostra estrema sorpresa che Alessandro ha nella vescica uno Stent Doppio J: non avendo subito ulteriori interventi, risale ad un intervento di Calcolosi subito nel 2019, cioè quasi 5 anni fa nello stesso reparto. Senza essere mai sostituito, è sicuramente responsabile delle infezioni ripetute, col rischio di peggiori conseguenze.

Non ho ricevuto nessuna risposta a due mail che ho spedito alla direzione generale dell’Asl di Cagliari: una dopo 7 giorni di ricovero e l’altra dopo 15 giorni, e ad una pec in cui sollecitavo la consegna della macchina.

Siamo così arrivati ad oggi, 2 dicembre, senza che sia stata consegnata nessuna macchina dalla quale dipende il funzionamento della sala operatoria almeno per gli interventi come quello di mio figlio e per i quali sembra ci siano almeno duecento pazienti in lista d’attesa.

Cordiali Saluti».

Piero Ariu

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