"Cara Unione,

nell'ordinanza del 13 aprile il Governatore obbliga a indossare guanti e mascherina ogni volta che l'utente entra in qualsiasi esercizio commerciale.

Voglio ricordare che la OMS, che non è un circolo bocciofilo di Cagliari, ma la Organizzazione Mondiale della Sanità, ha disposto, dall'inizio della crisi Covid, che le mascherine siano obbligatorie ESCLUSIVAMENTE per il personale sanitario, e per le persone che abbiano evidenti sintomi influenzali.

Il Governo italiano, Il Presidente del Consiglio, il Parlamento italiano, nei loro numerosi provvedimenti legislativi in argomento, non hanno MAI imposto l'obbligo delle mascherine.

Quando entro nella mia farmacia a Sassari vedo un grande tabellone luminoso dove al punto 7, tra le disposizioni sanitarie anti Covid, viene scritto che la mascherina è prescritta solo per il personale sanitario, nonché per i soggetti che hanno sintomi influenzali e per quelli che si prendono cura di questi ultimi.

Quindi il Governatore e la sua commissione di esperti da dove prendono ispirazione?

Concludo sul punto osservando che in settimana mi sono recato nella mia farmacia a Sassari.

Ho chiesto se avevano mascherine in vendita.

Mi è stato risposto di no. Dall'inizio della crisi sanitaria non riescono a reperire mascherine da vendere al pubblico.

L'ultimo carico ordinato doveva arrivare questa settimana ma il fornitore, scusandosi, aveva appena comunicato che anche questo carico era stato appena sequestrato dalla Protezione Civile italiana, nell'abito dei suoi legittimi poteri conferiti dallo Stato Italiano poichè, si suppone che le mascherine in questione servano altrove per casi veramente urgenti.

Quindi le mascherine che l'OMS e lo Stato italiano NON prescrivono ai comuni cittadini sono obbligatorie per il Governatore della Sardegna e per gli esperti che non si pongono però il problema di distribuirle gratuitamente alla popolazione e tantomeno si pongono il problema se siano disponibili al pagamento nelle farmacie.

Devo soffermarmi anche su un altro punto della ordinanza in oggetto.

Lo Stato italiano ha disposto dal 14 aprile la possibilità di riapertura di alcune attività commerciali quali, ma non solo, librerie, cartolibrerie e negozi di abbigliamento per bambini e neonati.

Anche qui il Governatore della Sardegna si è voluto distinguere vietando invece la riapertura di queste attività almeno fino al 26 aprile prossimo.

Occorre evidenziare che i Governatori che si sono opposti alla riapertura delle suddette attività sono 4: i Governatori di Lombardia, Piemonte, Campania e, appunto, Sardegna.

Ora senza voler commentare il massacro all'ingrosso di comuni cittadini in atto in Lombardia e Piemonte, e senza voler commentare le decisione del Governatore della Campania, che si deve sempre distinguere, a prescindere dal momento Covid, si resta basiti per tale decisione da parte del Governatore della Sardegna, ovvero una Regione che fortunatamente per i suoi residenti è agli ultimi posti in Italia per ricoverati in ospedale e in terapia intensiva, nonché per deceduti con Covid (ripeto con Covid, non per Covid, come specificato anche dalla Protezione Civilie Italiana, relativamente alle scelte sui meccanismi di calcolo dei morti Covid).

Evidentemente il Governatore della Sardegna, di concerto con i suoi sempre vigili esperti, ha pensato che la riapertura di librerie e di negozi di abbigliamento per bambini e neonati avrebbe provocato disastrosi e incontrollabili assembramenti e conseguentemente focolai Covid peggiori di quelli forse verificatisi nelle case di riposo di Sassari e di Ossi.

Di più. Il nostro Governatore ha inoltre aspettato che i suoi esperti digerissero il pranzo di Pasquetta per decidere e formalizzare il divieto assoluto alle riaperture, vanificando così i preparativi già in atto per l'apertura prevista per il giorno seguente da parte di chi gestisce ad esempio librerie o negozi di abbigliamento per bambini, e che sicuramente ringrazia per questo il Governatore e i suoi illustri e sensibili esperti.

Resto a disposizione di tutti. Io ci metto la penna e la faccia".

Luigi Brigida, cittadino di Sassari

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