«Cara Unione,

ho letto nei giorni scorsi il vostro articolo che, dati Istat e delle associazioni di categoria alla mano, parla della penuria di giovani lavoratori e della conseguente necessità delle imprese sarde di assumere manodopera specializzata over 50, fino a poco tempo fa relegata nella categoria dei "meno ricercati”, addirittura richiamando al lavoro chi è già pensionato.

E poi leggo dello sfogo della mamma del giovane laureato in Biologia marina che, per tirare a campare, dopo 5 anni di studi accetta di lavorare in un bar.

Ma è possibile che non ci sia modo, nella nostra Regione, di fare incontrare domanda e offerta di lavoro? Ma a chi affidiamo il futuro dei nostri giovani?

Grazie dell’attenzione».

A.P.

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