«Cara Unione,

passeggiando nei giorni scorsi per le vie del centro storico di Cagliari mi è capitato di incappare in un gruppo di ragazzini, credo avessero 11 o 12 anni, una classe in gita scolastica.

Sostavano consumando merendine, patatine e altre goloserie, credo nell’attesa dell’autobus che li avrebbe riportati a casa.

Avendo 87 anni e dunque più tempo per osservare il mondo che mi circonda, mi sono soffermato rapito dall’allegro e chiassoso gruppo. Che, al termine della sosta, ha riposto cartacce, bottigliette e altri rifiuti negli appositi cestini messi a disposizione dal Comune in un angolo della piazza.

Già questo, e mi vergogno a dirlo, mi aveva quasi sorpreso, poi sento la vocina di uno fra i più piccoli del gruppo, che si lamenta con un compagno per essere stato ripreso, seppur bonariamene, dal professore di turno. La colpa? Passando accanto al cassonetto aveva notato dei sacchetti d’immondizia abbandonati dai soliti incivili, li ha presi e buttati nel cestino. Beccandosi una ramanzina: non si toccano i rifiuti trovati per terra.

Da parte mia sono tornato a casa con il sorriso, forse abbiamo ancora speranza».

Raffaele Garofano 

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