“Cara Unione,

c'è un negozio in cui ogni individuo, in un modo o nell'altro, è entrato almeno una volta nella vita. Per le persone come me, che passano la vita a studiare, la libreria è un punto fermo.

Io sono tra quelle persone che dicono ‘la mia libreria’, non ‘la libreria’. Sono di quelle persone che comprano i libri di carta e se è possibile non li comprano su internet. Sono di quelle persone che vanno al centro commerciale solo perché c'è la libreria, e se qualche negozio vicino alla mia libreria cattura la mia attenzione ci entro.

Non posso descrivere qua ciò che i libri rappresentano per me, ma posso dire ciò che la mia libreria è stata per me in questi anni: un punto di riferimento. Il mio rifugio. Una certezza in questi difficili anni. E purtroppo, proprio nei giorni di Natale, vengo a sapere che la mia libreria, la mia amata libreria, chiuderà i battenti. Per lasciare posto a qualcos'altro, non mi interessa cosa, perché non ci andrò, fosse anche un'altra libreria.

Io sono legata a quel luogo per tanti motivi e per uno: mi trovo bene con le persone che ci lavorano.

Non conosco i loro nomi, non so niente delle loro vite, ma so che se sono così dannatamente legata a quel posto è grazie a loro. Perché alla fine sono sempre  le persone che fanno la differenza.

Quindi alla fine probabilmente non farò la differenza per la Corte del Sole, ma vorrei che i dipendenti della libreria sapessero che sono loro grata: ragazzi, è stato un onore essere vostra cliente".

Roberta Liggi

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