È la sera di Natale, la giornata sta ormai terminando, con tutta la mia bella famiglia riportiamo mia mamma a casa sua, ma all'improvviso, proprio quando stiamo per salutarla, mio marito si sente male; forse ha preso freddo e non è riuscito a digerire le troppe leccornie mangiate tra il cenone della vigilia ed il pranzo di Natale. Una cosa è certa nel suo corpo ci sono gamberi, agnello ecc., ma non alcolici!!! Appena riesce a stare un po' meglio, mi metto al volante dell'auto, per riportare tutti a casa. Tempo cinque minuti e sento un forte stridore di ruote che lì per lì non capisco neppure da dove provenga, ma guardando dallo specchietto mi accorgo che un'auto con al volante un uomo mi sta attaccata, poi mi sorpassa e mi si ferma davanti all'improvviso. In quei pochi secondi, stupidamente penso che ci sia qualcosa che non va alla mia auto e che lui mi voglia avvisare! Perciò vedendolo venire verso di me, ingenuamente abbasso il finestrino, lui (o forse io, non lo ricordo) apre anche lo sportello e mi prende per un braccio in modo brusco e rude, accusandomi di una mancata precedenza ad una rotonda. Camminavo pianissimo e sono sicura di essere passata nel momento in cui la strada era libera, lui invece era al volante completamente ubriaco! Penso si aspettasse che alla guida ci fosse un uomo, ma la sua furia era tale che doveva comunque farla esplodere. Mio marito seduto al mio fianco gli prende l'altro braccio e gli intima di non toccarmi, allora lui lascia me e va verso la parte del passeggero. Mio marito che poco prima si sentiva mancare per la debolezza, reagisce con forza bloccando entrambe le sue braccia, non vola neanche un pugno, ma inizia un gioco di forza tra i due. Io di fianco a lui, gli urlo di smetterla e capendo che non si può ragionare con uno in preda ai fumi dell'alcol, mi scuso attribuendo la mia disattenzione alla fretta di riportare a casa mio marito che sta male. Pochi secondi dopo, vedo arrivare, come una saetta, la moglie. Non inveisce contro di noi, non dice niente, ma si mette in mezzo tra mio marito ed il suo cercando di separarli. Tutto ciò succede di fianco a un guard-rail, oltre il quale c'è una scarpata. Mi rendo conto che basta un attimo perché si finisca in tragedia ed urlo a mio marito: "Puoi cadere tu o uno di loro due, che comunque la nostra famiglia è rovinata".

In quel momento mi accorgo che mia figlia (15 anni) è scesa dalla macchina e sta chiedendo aiuto agli automobilisti di passaggio, perciò anche io, pur continuando a cercare di allontanarli, urlo con tutta me stessa:"aiuto!". Un angelo (come lo hanno definito i miei figli, anche il piccolo di 10 anni), alto ben piazzato, viene verso di noi e con calma riesce a far allontanare il nostro aggressore, che brontolando risale in macchina e riparte. Poi ritorna verso di noi, riceve i nostri ringraziamenti e con un sorriso ci dice semplicemente: andate e Buon Natale.

Stasera ho penato un po' per far addormentare il mio "ometto", ma finalmente dopo un po' sentendomi vicina, seduta sul suo letto, il sonno ha avuto la meglio. La mia "donnina" che ci ha aiutato a trovare la persona che "non passa avanti, girando la faccia dall'altra parte", si è dimostrata forte al momento, ma poi a casa è crollata, sfogando la paura che ha vissuto in quegli attimi. Loro queste scene le vedono solo nei film! Entrambi mi hanno chiesto preoccupati, se quella donna fosse andata via con lui. Per loro è inconcepibile che lei ed il loro figlio, (non lo abbiamo visto, ma lui ha fatto riferimento a un figlio), possano vivere con un essere simile. Anche mio marito mi ha detto che è davvero dispiaciuto per lei, ed è lo stesso sentimento che provo anche io.

Il mio Natale poteva finire in tragedia, ma grazie a Dio così non è stato; ma mi chiedo se quella donna ha vissuto un Natale sbagliato o vive 365 giorni all'anno in maniera sbagliata. Spero di no per lei, o diversamente spero che abbia la forza di non farsi distruggere la vita da un simile essere.

Buon Natale.

M.D.

***

I lettori potranno intervenire nei commenti con suggerimenti, consigli, soluzioni, senza alcun impegno reciproco o presunzione risolutiva dei problemi esposti.

Le lettere possono essere inviate a: unionedelcuore@unionesarda.it

(La redazione non necessariamente condivide i contenuti e i lettori si assumono la responsabilità di quanto scrivono)
© Riproduzione riservata