«Cara Unione,

vi contatto per portare alla vostra cortese attenzione una situazione paradossale in cui mi trovo attualmente anche se in compagnia di molte altre persone che cercano di combattere “il caro energia” che colpisce duramente i bilanci famigliari oltre a tutti gli altri rincari del costo della vita.

A marzo dello scorso anno, a fronte di una fattura per i consumi di casa ricevuta da quasi 500 euro (tenendo conto che rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente ho sostenuto i medesimi consumi di KW pagavo 190 euro circa) ho deciso di rinunciare all’acquisto della mia sognata motocicletta per investire i soldi su un impianto fotovoltaico da montare sul tetto della mia abitazione di Sarroch, contattando EnelX e scegliendo un impianto da 3,5 KW senza batterie (ho una casa piccola) ma con elementi fotovoltaici di medio alta resa. Ho atteso sino a settembre 2022 per ricevere l’istallazione del sopracitato impianto, ma ad installazione avvenuta, proprio dagli installatori mi è stato riferito che esso per entrare in esercizio necessita dell’istallazione finale del contatore di libero scambio sul posto da parte dei tecnici del gestore nazionale delle reti elettriche E-Distribuzione.

Da questo momento sino ad oggi ho un impianto fotovoltaico istallato sul tetto ma non funzionante dato che non ho ottenuto l’istallazione del citato contatore. Da settembre 2022 ad oggi sollecito ma sto combattendo contro un muro di gomma alzato da tutti gli attori, EnelX (a mezzo ditta incaricata dell’istallazione) e E-Distribuzione che si rimpallano le responsabilità senza fornirmi nessuna previsione di allaccio. Infatti il punto del problema sembra essere la trasmissione ad E-Distribuzione della relazione finale di installazione da parte della ditta installatrice, mentre la ditta installatrice sollecitata a farlo non risponde o afferma di eseguire la trasmissione a breve ma senza eseguirla realmente e senza fornire le dovute giustificazioni e prendendo sempre tempo.

Ad oggi ho un impianto fotovoltaico sul tetto che sto pagando ma da cui non ottengo alcun beneficio poiché continuo a pagare l’energia elettrica di casa come prima avendo perduto tutta la produzione di energia solare che nei mesi scorsi l’impianto avrebbe potuto fare.

Venendo a contatto per varie ragioni con altre persone che hanno installato impianti fotovoltaici domestici per le medesime ragioni ho appurato che si trovano, o si sono trovati, nella medesima situazione che si è risolta con tempi assurdi, da 6 mesi all’anno.

Ora in un paese come il nostro, già colpito dalla pandemia e dagli effetti nefasti della guerra Ucraina in special modo nei costi energetici, e dove giustamente si incentiva la produzione di energia rinnovabile con impianti domestici, una situazione del genere è assurda e vergognosa in quanto perfettamente prevedibile da parte del gestore della rete elettrica nazionale E-Distribuzione».

Gianluca Naldoni

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