"Cara Unione,

nei giorni scorsi mi trovavo in vacanza a Carloforte con il mio compagno e degli amici, tutti sardi, per la precisione di Cagliari. Mentre uscivo dall'acqua, nella spiaggia 'la caletta', ho visto una signora che aveva il palmo della mano completamente colmo di piccoli occhi di Santa Lucia, conchiglie che sappiamo benissimo impiegano moltissimo tempo a formarsi, ragion per cui è assolutamente proibito portar via.

Appena l'ho vista le ho gentilmente fatto notare che non si poteva raccogliere nessun tipo di sabbia o conchiglia, persino avvertendola che avrebbe potuto rischiare una multa salata.

La signora (non sarda ma con accento del nord Italia) mi ha risposto in malo modo di farmi i fatti miei, che lei ogni anno raccoglieva conchiglie in Sardegna e che non aveva nessuna intenzione di gettarle in mare.

A quel punto le ho detto che mi costringeva in tal modo a chiamare la Guardia Costiera; la gentildonna mi ha urlato che per quel che la riguardava io potevo chiamare chi volevo e se n'è andata verso il suo ombrellone.

A quel punto ho immediatamente preso il mio cellulare e assieme al mio compagno l'abbiamo cercata per la spiaggia mentre ero al telefono con la guardia costiera. Dopo averla ritrovata, anche il mio compagno ha provato a spiegarle che doveva gettare le conchiglie in mare, ma a quel punto si è avvicinato un amico della signora, di Carloforte, e assieme hanno dato il via ad un vergognoso spettacolino in cui ci hanno insultati in malo modo, urlando di tornarcene 'alla nostra isola' e altre gentilezze simili.

Dopo qualche minuto finalmente è arrivata la Guardia Costiera che ha informato i gentili signori di gettar via le conchiglie, ma purtroppo questi gentiluomini hanno alzato la voce persino con i due ufficiali, chiedendo loro nome e cognome e minacciandoli di chiamare la polizia, non mostrando il minimo rispetto per la loro autorità.

Infine, seppur a malincuore, hanno gettato in mare gli occhi di Santa Lucia per evitare una pesante sanzione, ma non prima di avere urlato apertamente che il giorno dopo sarebbero tornati a raccogliere nuovamente tutte le preziose conchigliette, il tutto alla presenza dei loro figli che si sono aggiunti al coro di minacce dei loro educati genitori.

Come gran finale del pietoso spettacolino la signora ha continuato a insultare e persino minacciare la sottoscritta, seguendoci fino al nostro ombrellone.

In tutta questa faccenda, però, due sono le cose che più mi hanno lasciato amareggiata: la prima è che questo spettacolo di minacce e intimidazioni sia avvenuto sotto la totale indifferenza di tutti i bagnanti che assistevano allo spettacolo come al cinema, evidentemente a tutti loro (la maggior parte dei quali sardi) non interessa preservare e difendere la nostra Isola, né interessa che chi invece la difende venga insutato in questo modo.

La seconda è che trovo assurdo che io, cagliaritana, abbia dovuto difendere una spiaggia di Carloforte dalla avidità e scorrettezza di un signore del luogo che per giunta mi ha urlato di tornarmene alla mia isola. Eppure credo che noi sardi, Carlofortini e non, dobbiamo un minimo di gratitudine ai turisti, sardi e non, che sia nel periodo primaverile che estivo garantiscono un importante flusso turistico nelle varie spiagge dell'isola.

Grazie dell'attenzione".

C.C. - Cagliari

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