“Cara Unione,

anche nelle lontane latitudini dove risiedo, mi trasmettono messaggi di solidarietà per quanto sta avvenendo in Sardegna. Le notizie del fuoco superano i confini nazionali, ed anche io divento una sorta di rappresentante della mia Terra di Sardegna, al quale si esprime vicinanza in questi tristi momenti.
Quello che, forse per nostra fortuna, gli stranieri non sanno compiutamente, è l'origine di questi immani incendi. 
Un solo esempio chiarificatore: la Finlandia è in pratica una enorme foresta un po' più estesa dell'Italia. Questi fenomeni sono pressoché sconosciuti; eppure da circa un mese fa un caldo asfissiante anche superiore ai 30°. Certo, possono divampare piccoli incendi limitatissimi, ristretti, facilmente eliminati senza conseguenze.
Da noi in Sardegna, lo dice la Storia, le cause non sono NATURALI, ma ARTIFICIALI.
Bisogna, in primo luogo, ma pochi lo fanno forse per cattiva coscienza, eliminare quasi al 100% l'attribuzione degli incendi all'autocombustione. Che sarebbe la proclamazione quasi totale del fuoco alle leggi della natura, con inevitabili conseguenze funeste.
Menzogne: a questa gente bisognerebbe ricordare di ripassarsi la Fisica. L'autocombustione è rarissima, e si può raggiungere solo in presenza di temperature altissime, dell'ordine di almeno 90°.
Quelli che spargono queste voci dovute alla sorte avversa o al destino, in realtà hanno paura di dichiarare a chiare lettere le vere cause del fuoco, dovute all'origine DOLOSA, alle maledette mani di nostri corregionali che per ragioni storiche ed ataviche ritengono fruttifero appiccare incendi per poi trarre dei benefici anche economici sui terreni anneriti. 
Una legge che si perde nella notte dei tempi.
Evito ai miei gentili interlocutori che mi esprimono vicinanza di dichiarare le VERE CAUSE del fuoco. Ma non è certo con questo stratagemma che noi sardi salveremo la faccia.
Rimarremo sempre una comunità chiusa in se stessa, obbedienti a leggi tribali, dove i famigerati "muretti a secco" delimiteranno per l'eternità i pregiudizi e l'ignoranza che ci rende protagonisti negativi”.

Mario Sconamila – Finlandia

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