Cara Unione, 

in qualità di cittadini, residenti o proprietari di immobili, nel comune di Santa Teresa Gallura, con il sostegno del  sottoscriviamo la presente nota per contestare la decisione di contingentare gli accessi agli arenili di Rena Bianca e sottoporli a un contributo ambientale giornaliero di 3,50 euro a persona. 

Pensiamo che il nostro diritto a fruire liberamente del demanio pubblico, come ogni cittadino, residente o soggiornante anche temporaneamente sul territorio italiano e come previsto dalle leggi vigenti comprese quelle della Regione Sardegna, sia stato leso.

La tutela ambientale della spiaggia di Rena Bianca non è mai stata presa in considerazione per molti anni, deve avere una sua certa e oggettiva coerenza complessiva e non può essere ridotta ad un obolo che produce un aumento complessivo di euro 400 per una famiglia, ma nessun miglioramento circa la salute della spiaggia.

Ora, fermo restando che la spiaggia e il mare sono di tutti e che tutti devono avere il diritto di poter scendere in spiaggia a fare il bagno e a fare elioterapia, senza che nessuno possa impedirlo, ricordiamo che proprio per poter fare queste attività le nostre famiglie, hanno investito a Lungoni: ci sembra palese che il contributo richiesto e il contingentamento (civetta) non viene istituito per salvaguardare la spiaggia ma semplicemente per fare cassa.

Noi paghiamo tasse salate e i nostri famigliari o ospiti o amici anche la tassa di soggiorno. Il contributo per Santa Teresa che i turisti e i proprietari di case sono già costretti a pagare è molto alto, tutto a vantaggio delle 5000 anime residenti nonché di eventuali progetti ambientali o di riqualificazione.

I trasporti per arrivare nell’isola hanno prezzi folli (in media in agosto una famiglia di 4 persone non spende meno di 1000€ solo di trasporto), gli affitti sono alle stelle e ora anche chi possiede o affitta un appartamento prossimo a Rena Bianca per una serie di motivi non è libero di scendere in spiaggia come e quando vuole perché si trova a doversi preoccupare di “correre” per prenotarsi un posto in spiaggia? Ma poi per avere quali servizi in cambio? I due bagni e le due docce?

In qualità di liberi cittadini in primis o di proprietari di seconde case, vogliamo comunicare che procederemo anche quest’anno a fare le nostre vacanze o soggiorni, esercitando il nostro diritto di scendere in spiaggia ogni giorno liberamente e senza il pagamento di alcun contributo se non per l’utilizzo a domanda dei bagni pubblici o delle docce (cosa che peraltro già facciamo). Se qualcuno dovesse impedirci di esercitare tale diritto ci rivolgeremo alle Forze di Polizia.

Un gruppo di cittadini

Lettera firmata*

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