«Il mio appello ai giovani medici sardi: restate nell’Isola, ha bisogno di voi»
«Non importa dove stai studiando, è più importante dove ti fermi a curare i tuoi pazienti, fermiamo questa emorragia»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Cara Unione,
sono nata in Romania 54 anni fa e attualmente svolgo l'attività di medico di Continuità Assistenziale per ASL8, Caliari.
Ho iniziata a frequentare le scuole a 3 anni, quando mio padre insegnante di matematica nella Romania comunista, mi portava a volte a scuola con lui.
A mio padre, che è stato il mio primo insegnante e maestro di vita, devo ringraziamenti speciali per tutti i suoi insegnamenti di vita, è anche grazie a lui che oggi sono un medico.
L’ispirazione per questa lettera mi è venuta dall’ultimo Congresso Nazionale di Medicina Generale SIMG ,a cui sono stata invitata la settimana scorsa.
Noi medici siamo come le piccole api che raccolgono il meglio da corsi, convegni e congressi quel meglio lo portiamo sul lavoro, per curare i nostri cari pazienti.
Nonostante la rivoluzione, la guerra e tanti altri ostacoli non ho mai smesso di fare il medico e ora voglio lanciare un messaggio ai giovani colleghi sardi. Non abbandonate questa Isola meravigliosa che da 17 anni è diventata la mia casa. Sono sicura che molti dei miei colleghi la pensano come me. Aiutateci tutti a fermare l’emorragia che porta all’emigrazione dei nostri colleghi verso altre terre.
Purtroppo viviamo una fortissima crisi della sanità e abbiamo tanto bisogno di voi. Non è importante dove stai studiando, è importante dove ti fermi a curare i tuoi pazienti.
Rosita Alexandra Brzac
(***)
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