"Gentile redazione,

ho letto con interesse su L'Unione Sarda l'articolo del professor Sandro Demuro, docente dell'università di Cagliari, che spiega a noi poveri mortali i meccanismi che agiscono e modificano i litorali.

Premetto che non ho alcun titolo accademico in materia ma se un argomento mi affascina tendo a documentarmi e infine ho occhi per vedere l'andamento delle cose nel tempo.

Si parla di cause che hanno provocato l'erosione del litorale e tra queste vengono inserite la cementificazione e la costruzione di strade.

Non sono d'accordo e spiego il mio perché.

Passeggiando oggi sul litorale vedo che col semplice ripristino di una duna ben piantumata con piante di macchia mediterranea la sabbia non viene più spazzata via dai venti spesso presenti e contemporaneamente impedisce alle mareggiate l'inondamento della carreggiata.

I problemi al Poetto sono iniziati negli anni '80 dopo la costruzione del Porto Industriale che con i suoi lunghi bracci a mare ha modificato irreversibilmente la correnti marine del golfo.

Lo stesso problema si è ingigantito nel maggio '86 con l'abbattimento dei casotti e l'eliminazione delle dune di sabbia che questi avevano generato.

Per concludere, il problema si è aggravato ulteriormente nei primi anni 2000 col disastroso ripascimento del litorale.

Ultimamente si parla di un nuovo porticciolo che nascerà a Sant'Elia nell'attuale approdo vecchio e tremo al solo pensiero dei danni che causeranno i nuovi bracci a mare che verranno costruiti anziché utilizzare il vasto entroterra senza sconvolgere ulteriormente la linea di costa e le attuali correnti marine".

Paolo Porcu - Cagliari

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