“Cara Unione,

il diritto di danneggiare l’altro: è quanto occorre pensare quando si ha a che fare con i vaccini.

Questo alla luce della situazione che si è determinata per l’alta percentuale di coloro che non si sono ancora vaccinati contro il Covid, tavolta per mancanza di vaccini ma spesso anche per scelta,  cosa che, complici le varianti, sta determinando l’insorgere di nuove ondate di epidemia.
Il nostro Paese non è nuovo a situazioni del genere. È stato così a scuola per i ‘tradizionali’ vaccini obbligatori che, visto che la scuola è dell’obbligo, non presentavano alternative alla somministrazione.
Oggi non parliamo di vaccino obbligatorio a livello individuale, ma di vaccino necessario a livello sociale.
Si vuole andare a scuola, prendere un mezzo pubblico, frequentare un locale o un evento o una struttura pubblici.

Siccome le certezze (per chi ci crede) fanno parte di un altro mondo, oggi le nostre istituzioni terrestri sono in grado di dirci che si è molto più garantiti se si è vaccinati. In Francia lo ha ricordato il presidente Macron e sembra che in tanti abbiano risposto al suo appello/consiglio.

Perché non dovremmo usarlo come parametro sociale, lasciando liberi gli individui di fare altrimenti ma, socialmente, assumendosene gli oneri? Oneri che comportano la rinuncia a qualcosa, in primis il diritto di danneggiare gli altri".

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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