“Cara Unione,

il sindaco di Assemini non riconosce, di fatto, ‘il Giorno del Ricordo’, unendosi a chi vuole continuare ad infoibare la verità.

Vi sono mali della stessa natura e portata che non possono trovare interpretazioni ad intensità variabile. Non possiamo accettare che le percezioni di un gruppetto di giustificazionismi o di negazionisti possano ergersi a valore universale e vincolante; perché la violenza è violenza e come tale va denunciata e combattuta. Il dramma delle foibe è una sciagura efferata, crimine razziale, vendetta politica.

Per decenni la storia non ha raccontato la verità sulle Foibe, complice di una visione dominante che ha imposto la propria cultura nel nome di un conformismo di comodo. Oggi possiamo sconfiggere la tentazione sempre viva di imporre forme di pensiero unico perché abbiamo gli strumenti per essere più liberi attraverso la conoscenza.

Commemorare il ‘Giorno del ricordo’ è anche un obbligo giuridico che compete pure al Comune di Assemini. È già grave che sia necessario un atto giuridico per raccontare le verità, ma lo è ancora di più il fatto che l'ultima volta che è stato commemorato risale al 2017. Poi nulla...”.

Stefano Demontis – Assemini

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