Cara Unione,

appena superato il ponte sul fiume Cedrino direzione Dorgali si possono subito capire le proporzioni. È una carovana quotidiana, che inizia in maniera massiccia da fine marzo e prosegue fino a metà novembre, ma presente anche nei mesi invernali seppur con numeri molto più ridotti. Camper, van e mini van, furgoncini di tutti i tipi, camion militari modificati, con ruote enormi e casetta sopra, fuoristrada 4x4, per arrivare ovunque.

Da anni l’annuncio sui loro canali social, siti e chat, è forte e chiaro: “Dorgali and Cala Gonone free!”, si può andare ovunque senza problemi. È un invasione, la strada dalla galleria verso Cala Gonone è un serpentone lunghissimo, ad ogni ora. Dentro il mezzo hanno di tutto e di più: materassi, fornelli, bici di ogni tipo, canoe, barbecue, viveri, e ormai per tutti l’immancabile tenda per far stare all’ombra tavoli e sedie per i loro pasti, naturalmente con vista mare.

L’assalto è selvaggio , e sono in ogni spazio possibile: in ogni piazzola lungo i tornanti verso il mare, in galleria vecchia, ad Arramenau, a Tului, Buchi Arta, da Cumbida Prantas fino a Ghivine e Sutta Terra, lungo la vallata di Oddoene fino a Surtana, a Littu, lungo la strada panoramica sopra Gustui, Cartoe e Osala. A Iscrittiorè e in ogni spazio libero nell’abitato di Gonone. La strada da S’abba Meica fino a Cala Fuili è la loro metà preferita: parcheggi tutti per loro, vista magnifica, scogliere e calette a 20 mt per il loro tuffo mattutino. Loro sono felici, è il top, pernottamenti fantastici, ancor di più perché tutto è a costo zero! In caso, molto raramente, ci dovesse scappare una multa non c’è problema, tanto è irrisoria.

Questo è ciò che è stato creato e permesso: tanti ancora pensano e dicono che è turismo. Occupazione degli spazi, presa per i fondelli, sporcizia e spazzatura, quella tanta. Forse per sbaglio qualcuno di questi può entrare al market per due panini e una fetta di mortadella, hanno già tutto portato da casa, colazione, pranzo, cena, birra vino e merende varie, stop.

Di questi viaggiatori senza portafoglio (per noi) chiaramente non ce ne facciamo nulla, ma per assurdo non si interviene. Noi residenti dorgalesi siamo stanche e sfiniti. Molto di più i titolari di strutture ricettive di ogni tipo e grandezza, che potrebbero ospitare tutte queste persone. Capita spesso a tanti di loro, soprattutto in bassa stagione, che possano essere purtroppo vuoti o mezzo vuoti, facendo però sempre grandi sacrifici, perché costi e tasse non mancano mai.

Non includiamo naturalmente la minoranza di questi, che soggiornano in strutture ricettive e pagano, saranno sempre i benvenuti e trattati con cura come sempre. Agli altri invece imploriamo di passare dritti davanti alla galleria, anzi di non sbarcare proprio in Sardegna. Sappiamo che è impossibile, soprattutto con amministrazioni comunali come la nostra, la cui risposta è essere sorda e cieca, o che fa finta di non vedere e che non vuole ascoltare. Solo parole. In linea con le amministrazioni passate.

Per iniziare a contrastare il fenomeno basterebbe un semplice programma di regolamentazione, per esempio con il controllo forte da parte di vigili (da tanti anni il Comune ne ha in organico un numero completamente insufficiente, assurdo per un territorio come il nostro), con l’aiuto di ordinanze che impongano sanzioni pesantissime, e orari di chiusura al traffico in tutte le aree sensibili (giornalieri e soprattutto notturni) . Ma soprattutto ci vorrebbe la volontà politica che invece fino ad ora non c’è mai stata.

Potremo definire o ciò appena descritto sopra con le tre parole che da anni sentiamo pronunciare dalle persone che hanno appena visitato Cala Luna: “Uno schifo vergognoso”.

Lo stato della spiaggia è l’emblema, purtroppo in negativo: il percorso qui è al contrario, con il turista che giustamente paga, ma per cosa? Un arenile ridotto a un formicaio, migliaia di persone sbarcate e stipate sulla spiaggia senza ancora un numero chiuso stabilito, come fossero un carico di bestiame, senza neanche lo spazio per mettere il proprio asciugamano. Pontile inagibile da anni, gommoni e barconi che sbarcano ovunque, costringendo i bagnanti dentro un mare di oli, benzina, con eliche che girano in attesa che prima o poi qualcuno ci lasci le penne: è come nuotare nel porticciolo, anche perché come consuetudine, per tutte le spiagge del nostro comune, non sono presenti boe di delimitazione (forse da luglio come ogni anno) . I grottoni da sempre come bagni pubblici, invasi la notte da campeggiatori. Pulizia spiaggia completamente inadeguata, come da continue denunce. Anche qui si chiudono gli occhi e si tace, prevalgono gli interessi del Dio denaro di pochi, il cui unico obiettivo, da sempre, è solo quello di contare ogni fine pomeriggio quante persone si è fatto sbarcare e quanti più soldi possibile. Ma questa è un’altra storia.

Il nostro territorio, costiero e entroterra, la nostra principale fonte di sostentamento e dei nostri figli, è completamente incontrollato, con zero regole: l’auspicio è che da subito i nostri concittadini, soprattutto i più giovani, si interessino, si impegnino e combattano per la sua tutela e per una giusta regolamentazione. Il tempo sta per finire, purtroppo forse è già scaduto.

Un gruppo di cittadini di Dorgali

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