«Distruggere l’ambiente per la transizione ecologica: il paradosso di un Paese alla deriva»
«Credo che per i sardi sia arrivato il momento di dimostrare di essere un popolo e non dei coloni»«Cara Unione
“L’Italia è un paese morto. Non ci sono punizioni per chi sbaglia. Non ci sono premi per chi merita” Cit. Piero Angela.
Niente di più veritiero e attuale, in Italia si premia chi sbaglia e si punisce chi merita.
Non voglio fare polemiche sterili e inutili, purtroppo è la realtà di un Paese alla deriva, dove con le scuse del politicamente corretto, il falso buonismo e chi invece ne trae vantaggi, si cerca in qualche modo di far passare per il percorso della civilizzazione tutte quelle azioni che danneggiano l’Italia e gli italiani.
Per me lo Stato Italiano dovrebbe essere come un padre di famiglia, che lavora per il benessere dei propri figli e se, dico se, avesse le possibilità potrebbe aiutare i figli del vicino. In qualche modo, in Italia, sta succedendo il contrario: un mondo al rovescio!
Dov’è finito quello Stato che si deve occupare dei propri figli? Mistero.
Negli ultimi anni ci si sta occupando della transizione ecologica, una operazione che dovrebbe portarci ad avere energia pulita, ma a quale costo? Considerando che si sta deturpando un’intera regione, la nostra amata Sardegna, tagliando alberi per far posto a dei mostri in ferro alti 200 metri. Alberi che offrono ossigeno, tengono più basse le temperature, danno riparo agli animali selvatici e per ultimo, ma non per importanza, rendono la nostra isola un paradiso amato in tutto il mondo. Quali interessi ci son dietro?
E’ veramente un mondo al rovescio, distruggere l’ambiente, la nostra terra, in nome della transizione ecologica.
La storia ci insegna e, ci è stato ricordato dal dott. Sergio Zuncheddu nel suo libro “Buongiorno SarDegna”, che la Sardegna ha avuto i suoi periodi più floridi quando il popolo Sardo non era sottomesso alle colonizzazioni, infatti in quei periodi il Sardo riusciva a mettere in pratica tutte le sue capacità, il suo ingegno nella produzione di beni e nella loro commercializzazione in tutto il mediterraneo. Avevamo l’indipendenza economica. Tutto questo veniva a mancare quando l’isola veniva conquistata e sfruttata per il bene di altri popoli.
Questo è quello che accade anche oggi. Con l’installazione delle pale eoliche stanno violentando la nostra terra, compromettendo per sempre il nostro bene più unico che raro: la bellezza del nostro territorio. Stanno imponendo una nuova colonizzazione per impedire ai Sardi di raggiungere quel livello di indipendenza economica che ci vedrebbe forti e capaci di sviluppare al meglio le nostre competenze.
Lo Stato centrale ci offre lo zuccherino per tenerci buoni e incapaci, credo che per i sardi sia arrivato il momento di dimostrare di essere un popolo e non dei coloni, è il momento di tutelare e salvare il nostro territorio, formare i giovani con competenza specifiche e dare una fiscalità agevolata affinché ci sia sviluppo per raggiungere l’indipendenza economica senza aspettare inermi lo zuccherino dello Stato centrale.
Forza Sardegna torna ai tuoi antichi splendori, quelli che ti hanno vista protagonista nel Mediterraneo per migliaia di anni».
Ugo Maccioni – Burcei
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