“Cara Unione,

vorrei condividere una riflessione. Da giorni ormai abbiamo sotto gli occhi le immagini che arrivano dall’Ucraina e tutti – almeno lo spero, perché io lo sono – sono preoccupati e increduli che davvero la guerra sia tornata in Europa, così vicino a casa nostra. 

Il mio pensiero va al popolo ucraino che vive in patria la situazione, ma anche ai tanti ucraini che vivono qui da noi in Italia per lavorare. 

Una mia parente anziana ha la badante ucraina, nell’azienda dove lavoro gli addetti alle pulizie sono ucraini e spesso mi capita di avvalermi di muratori e operai ucraini. 

Spesso fanno lavori umili, ma sono gente onesta e molto cordiale. Ora ci interessiamo a loro, solidarizziamo… e ci mancherebbe! C’è la guerra. Ma sarebbe ora di pensare al mondo non in termine di “io sono italiano, tu ucraino, quello eschimese, quell’altro indiano”. Credo che queste tragedie – e la guerra in particolare – debba ricordare a tutti noi che siamo semplicemente persone. Esseri umani, al di là della nazionalità. Riusciremo una buona volta a capirlo tutti?

Non dico che le guerre sparirebbero. Ma magari il mondo sarebbe un poco migliore”.

Lorenzo F.

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