“Cara Unione,

a proposito del tema della penuria di acqua, di cui tanto si parla in questi giorni, mi permetto di riportare una semplice quanto banale riflessione.

Da più di 30 anni lavoro nel settore delle costruzioni e ricordo che già dagli esordi nella mia professione si parlava in cantiere di doppio impianto di adduzione dell’acqua, uno per l’acqua potabile a uso alimentare e igienico, l’altro per gli altri usi come wc, lavaggio cortili e auto, innaffiamento orti e giardini, ecc. Eppure non mi risulta che in Italia nulla sia mai stato fatto in merito.

In altri Paesi, ad esempio in Israele, esistono impianti di desalinizzazione e potabilizzazione dell’acqua marina che coprono il 90% dei consumi nazionali.

Anche da noi basterebbe, dunque, destinare l’acqua potabile agli usi strettamente necessari, utilizzando poi acqua non trattata per gli altri usi.

In tutte le opere previste dall’ormai mitico Pnrr si parla di sistemazione idraulica, ma resto dubbioso sull’effettiva capacità di intervento in questo senso.

Grazie dell’attenzione”.

Carlo Lampis – Milano

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