"Cara Unione,

sono la zia di due bambine che frequentano la scuola elementare di via Garavetti nella cui palestra, a partire da venerdi prossimo, verrà allestita la sala stampa dell'evento sportivo della Coppa Davis con giornalisti e tecnici Italiani e Sudcoreani. Questa scelta, a mio avviso sconsiderata, esporrà centinaia di bambini e le loro famiglie, nonni compresi, al rischio di contrarre il coronavirus di cui sappiamo poco, salvo una cosa certa: la Corea del Sud è il secondo paese al mondo per contagi.

Oltre alla salute mi chiedo come sia possibile che i nostri amministratori non pensino alle altre conseguenze terrificanti che l'espandersi di un tale virus così veloce nel contagio potrebbe causare. Ma è proprio necessario assumersi una simile responsabilità?

Saluti cordiali".

F.D.

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