"Cara Unione,

il dimissionario ministro dell'istruzione Lorenzo Fioramonti appena pochi mesi fa, all'indomani della nomina, aveva annunciato di volere una sostanziale riduzione dei compiti assegnati dai docenti agli alunni nel periodo delle vacanze.

Ebbene, spiace constatare che anche questa indicazione dell'ex ministro non sia in realtà stata seguita nella maggior parte dei casi.

I miei due figli, che frequentano istituti e classi diverse e che hanno uno sette e l'altro dodici anni, hanno ricevuto decine e decine di pagine di esercizi di italiano e matematica, almeno due o tre approfondimenti a testa fra geografia, storia e scienze, paginate intere di video e musiche di inglese da ascoltare solo grazie a telefoni e tablet che i genitori devono mettere a disposizione, interi brani da imparare a memoria, disegni e disegni da fare.

In tutto, ciascuno dei miei figli ha portato a casa una lista, redatta dai docenti su fogli A4, lunga almeno un paio di pagine. E il nostro caso, molti genitori lo potranno confermare, non è certo isolato.

La domanda che mi pongo è quale sia il senso di tutto ciò. Perché, dal mio punto di vista, le conseguenze sono solo due: vacanze rovinate, con figli in uno stato di ansia e demotivazione costante per quanto dovranno e riusciranno/non riusciranno a fare.

Si tratta di un tema ormai all'attenzione dei media da anni, e mi scuso dunque per essermi ripetuta, ma sembra che nessuno, nemmeno il ministro o ex ministro che sia, abbia davvero voglia o autorità per metterci mano.

Grazie dell'attenzione".

Aliona G. - Cagliari

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