"Cara Unione,

l'11 marzo scorso, per ovviare ai problemi sanitari del nostro Paese, il governo ha deciso di attuare il lockdown mettendo ben in chiaro che i lavoratori di qualsiasi settore sarebbero stati tutelati con una cassa integrazione in deroga e tempistiche di pagamento notevolmente brevi paragonate alle tempistiche della cassa integrazione così come la conosciamo (due mesi per i primi pagamenti).

Siamo ormai al 23 giugno, e io, lavoratore del settore della ristorazione, come tanti altri colleghi ancora non ho visto una briciola. E purtroppo per noi, i nostri conti durante la pandemia li abbiamo disintegrati.

Che non sia veramente il nome giusto da dare a questa nuova riforma? La cassa disintegrazione?

Sarebbe stato sicuramente più giusto e chiaro da definire invece di chiamarla semplicemente 'cassa integrazione in deroga', mentendo per l'ennesima volta noi lavoratori".

Ludovic Demuro

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