“Cara Unione,

scriviamo in merito al nuovo regolamento sul noleggio e locazione approvato a giugno dall'Ente Parco de La Maddalena.
Siamo un folto gruppo di operatori economici della costa del nordest della Sardegna. Da quasi un paio di mesi stiamo cercando di far capire alla collettività e alle istituzioni il nostro punto di vista su questo regolamento, spiegando le ragioni per cui riteniamo che sia ben altro rispetto a quello che sembra. 
La questione che ci colpisce è la limitazione della autorizzazioni rilasciate agli operatori frontisti a 90 unità (su un totale di 2500 unità autorizzate a entrare nel Parco ogni giorno, ogni anno). 
L'Ente Parco de La Maddalena è un ente di interesse nazionale e internazionale il cui primo obbiettivo dovrebbe essere la protezione dell'ambiente. È scandaloso che sia usato e diventi strumento per la realizzazione di politiche locali che hanno come unico motivo la gelosia degli operatori economici locali rispetto agli operatori ‘frontisti’. Riteniamo ancora più scandaloso mascherare tutto come provvedimento ambientale. Qui, in Gallura, sono a rischio centinaia di aziende e centinaia di posti di lavoro come conseguenza di questo provvedimento e l'ambiente non ne avrà nessun vantaggio.
Noi operatori siamo disposti ad accettare e a investire su una vera transizione ecologica perché siamo i primi a lavorare in mare e col mare. Ma non possiamo accettare che la sola esclusione degli operatori frontisti dalle acque del Parco sia la soluzione a tutti i mali ecologici. È ora di finirla!
se il nostro Governatore non vuole intervenire, ci dica almeno che per lui e per i nostri  politici regionali tutto ciò è normale e risponde alla loro idea di ‘insularità’.
Noi operatori avevamo capito diversamente dalle loro parole e dal contesto della legge sull'insularità che così caldamente hanno sostenuto a livello europeo”.

Claudio Denzi a nome degli operatori – La Maddalena

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