“Cara Unione,

scrivo come artigiana sassarese che per un anno ha avuto il laboratorio di maglieria, ed ha sempre messo in risalto le tradizioni, la storia del nostro territorio.

Il compito della moda non è solo quello di pubblicizzare ciò che si produce, ma di mandare messaggi sociali e dare suggerimenti.

Sassari dev’essere vista con gli occhi di crea, trova soluzioni e ricerca la bellezza guardandosi attorno. La città è ricca di opportunità che nessuno coglie.

Nelle ultime settimane il tema ricorrente nei media è lo spopolamento e il degrado che affligge il centro. Parlare di spopolamento non spetta a me, ma di crescita economica in quanto artigiana sì. Ultimamente tutti si sono accorti delle difficoltà di Sassari, sono le stesse difficoltà presenti negli anni precedenti alla pandemia che, oggi più di prima, assumono una rilevanza maggiore. Abbiamo città e attività che soffrono in egual misura il momento drammatico dell’economia. Stranamente, però, a parlare sono persone che non frequentano il centro. Ognuno arriva, portando con sé progetti faraonici e milionari che tra appalti, stesura di progetti e apertura dei lavori potano via mesi e anni alla città e all’economia.

Nell’imminente a Sassari non servono grandi progetti, ma riaprire ciò che si ha, da artigiana credo che l’apertura del padiglione dell’artigianato può dare visibilità non solo all’artigianato in sé ma anche al settore delle attività economiche. Il locale è talmente grande da poter ospitare iniziative importanti legate al territorio.

Occorre riprendere il ruolo fondamentale che ha l’artigianato per la crescita dell’economia cittadina che ama definirsi città turistica, e in effetti le presenze ci sono, ciò che è manca la valorizzazione di ciò che abbiamo.

A maggio non potrà esserci la cavalcata, riaprire il padiglione per ospitare le attività artigianali che creano bellezza attraverso abiti, gioielli, pelletteria e tutto ciò che riprende il tema della cavalcata, creando eventi di moda in cui inserire anche le attività commerciali, sarebbe importante. Si può e si deve ripartire dalla cultura, dall’artigianato e dal turismo, passando per una cultura ambientale.

In questo caso i protagonisti non devono essere solo le istituzioni che hanno il compito di attuare il tutto ma anche le associazioni di categoria, associazione culturali e cittadini. Non occorrono grandi risorse economiche ma grande impegno e risorse umane, e Sassari ha grandi risorse umane in tutti i campi per poter ripartire”.

Salvatorica Sechi

***

Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)

© Riproduzione riservata