«Cara Unione,

scrivo da Quartucciu, e faccio parte della popolazione "povera" perché senza lavoro, purtroppo, da tanti anni.

Ho chiesto aiuto ai servizi sociali tante volte con esiti che ormai siamo abituati a vedere negli articoli di cronaca: persone che decidono di porre fine alla loro vita, famiglie che vivono in strada e tutte le storie umane, tragiche che paga chi non ha più nulla. Avrei diritto al REIS che per la prima volta ho richiesto l’8 settembre scorso, il bando scadeva il giorno successivo. Il 14/11/2022 ho anche richiesto il buono spesa ma dopo più di un mese siamo ancora in attesa della graduatoria definitiva.

Mancano una manciata di giorni ai 4 mesi di attesa per ottenere il REIS, nemmeno l'arrivo delle festività natalizie ha invogliato l'amministrazione a velocizzare i vari controlli pensando a come avrebbero mangiato i più poveri...beh potete crederci o meno ma ho visto signore uscire da quel municipio in lacrime, disperate perché non avevano niente in casa per fare mangiare i propri figli.

Cosa accade in quelle occasioni? Ci si ferma per consolarsi a vicenda, per sentirsi meno soli. Vedere la tua vicina disperata in preda ad un attacco di panico "nessuno mi presta più neanche 10 euro per comprare qualcosa per la bambina, come torno a casa?" e giù lacrime a fiumi.

A Natale era inevitabile che invece di farci gli auguri ci chiedessimo "hai notizie dei buoni? Sai se qualcuno ha già ricevuto il REIS?" il racconto di come stavamo affrontando le feste, AFFRONTANDO... occhi lucidi e gonfi di chi non sa cosa mettere in tavola. Con altre 5 famiglie, di primo mattino ci siamo scambiati pacchi di pasta, biscotti, passata di pomodoro ed ogni genere alimentare disponibile in modo che nessuno rimanesse senza le cose più urgenti, ovviamente ricevuti dalla Caritas o dalle Dame di San Vincenzo.

Intanto, in quel di Cagliari, con oltre 150mila abitanti e quindi sicuramente con migliaia di richieste in più rispetto a Quartucciu, in meno di un mese i poveri, che tengo a ricordare sono PERSONE e non lebbrosi da annientare, hanno ricevuto i buoni spesa, per fortuna.

Essere povero, cadere in disgrazia per questa "civiltà" equivale ad una condanna a morte...non servi più, l'unica frase che ti riservano è "purtroppo non possiamo fare niente, non ci sono fondi".

Grazie dell’attenzione».

Lettera firmata (*)

(*le generalità, a conoscenza della redazione, vengono omesse nel rispetto della privacy e secondo la normativa vigente)

***

Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)

© Riproduzione riservata