«Cara Unione,

sabato 4 maggio è stata una giornata stupenda per il cinema e il teatro italiano. In mattinata, al Quirinale, è avvenuto un incontro molto cordiale con i candidati al premio “David di Donatello” alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, il quale nel suo discorso ha invitato a “prestare attenzione ai giovani artisti che devono poter provare, sperimentare, dunque formarsi e crescere, per produrre nuove ricchezze per il nostro paese”. Ha poi sottolineato che “ci sono molte sale cinematografiche che continuano a soffrire per colpa del Covid, poi sono molte le città e i cittadini che non dispongono di sale accessibili”.

Un esempio? A Monserrato, che conta ventiduemila abitanti, esiste un edificio storico del 1921, costruito da un ardito imprenditore quando ancora il Cinema Olimpia a Cagliari era un capannone, e rappresenta il primo cine-teatro del Campidano. Si chiamava “Cinema Moderno”, e per 60 anni ha fatto sognare generazioni di giovani e adulti, regalando emozioni e creando illusioni con i migliori film dell’epoca. La sua storia è raccontata nel bellissimo libro di Pietro Picciau “Il Moderno era Hollywood” pubblicato nel 2006.

Nel 1980 il cinema ha chiuso i battenti ma il locale è sopravvissuto. Per un anno è stato una discoteca, ma poi per volontà dei proprietari è stato trasformato in un teatro, una piccola bomboniera da circa 200 posti di poltroncine rosse imbottite che negli anni ha ospitato compagnie importanti come “Akròama”, “Is Mascareddas” e da ultimo la Compagnia Teatrale dei Fratelli Medas. Oggi purtroppo il teatro è vuoto, non ci sono attori e attrici che girano nei camerini, tecnici che controllano suoni e luci, pubblico davanti alla biglietteria o in attesa di prendere posto, ed è triste pensare che un luogo che dovrebbe essere fruibile a tutta la cittadinanza non desta l’interesse degli amministratori.

Eppure molti altri Comuni dell’hinterland hanno compreso la grande importanza di questi luoghi che, come dice anche il nostro Presidente, sono di cultura e aggregazione, dove la gente può conoscere la storia del nostro passato, del nostro presente; luoghi di spettacoli, riunioni, presentazione di libri, comizi, dove provare l’emozione di ridere, divertirsi, commuoversi, evitando di rinchiudersi in casa, spesso soli, a deprimersi. 

Chiudo, ringraziando di cuore il nostro amato Presidente, per aver capito che in questo momento storico, fra le tante cose importanti, anche tristi, che accadono intorno a noi, fosse altrettanto importante e necessario dare il giusto rilievo a questa manifestazione, il “David di Donatello”, il nostro “Oscar”, premiando vari artisti, registi, sceneggiatori, compositori di colonne sonore, operatori, tecnici, che con il loro lavoro rendono onore al nostro Paese.

Grazie dell’attenzione».

Lucia Spiga – Monserrato

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