I l Pd in questo momento di sua assoluta serenità, non avendo problemi pressanti da risolvere, ha dedicato la sua attenzione allo schwa e agli asterischi. Stile Murgia Michela. Dalla cui penna è zampillato un libro fondamentale per le future sorti della lingua italiana. S’intitola “God save the queer, catechismo femminista”. Tra l’altro vi si legge: «Da cristiana confido nel fatto che anche la fede abbia bisogno della prospettiva femminista e queer, perché la rivelazione non sarà compiuta fino a quando a ogni singola persona non sarà offerta la possibilità di sentirsi addosso lo sguardo generativo di Dio». Messaggio pastorale, che sfocia nella necessità cogente di modificare il linguaggio adottando lo schwa e l’asterisco fluido. Cosa che il Pd ha già fatto. Sui manifesti della campagna elettorale in corso in Lombardia si legge che «saranno presentat* dell* candidat* giovani». Grande idea: i voti fioccheranno come la neve in questi giorni. Nulla importa a Murgia e Pd che la Crusca, vestale del fuoco sacro della nostra lingua, abbia sentenziato: «Non esistendo lo schwa nel repertorio dell’italiano, non vediamo alcun motivo per introdurlo. L’italiano ha due generi grammaticali, il maschile e il femminile, non il neutro». Ma questa crusca non piace alle galline né ai polli di vario e indefinito genere.

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