A differenza della maggior parte degli europei, che hanno sempre inspiegabilmente trascurato la faccenda, i n Italia dopo aver ascoltato per anni Giovanardi ci eravamo convinti che fosse un tipo unico. Quindi ci siamo stupiti scoprendo dal Corriere che ha un gemello identico ma politicamente al suo opposto.

Ci siamo detti: stai a vedere che quest’altro ha capito subito che Stefano Cucchi non è morto di fame ma è stato massacrato da uomini dello Stato; e che davanti a due donne che si danno un bacio pensa che si vogliano bene liberamente e non gli fa l’effetto di «uno che fa pipì per strada»; e magari è pure convinto che a Ustica fu un missile e non una bomba. Stai a vedere questo e stai a vedere quello, pregustavamo un compagno Giovanardi armocromizzato sui toni dell’arcobaleno quando ecco la botta: il gemello è l’opposto, ma nel senso che sebbene sia medico è no vax. Mentre il Giova in versione classic, diciamo così, a suo tempo fece entrambe le dosi e ringraziò.

Scoprirlo nel giorno del Nobel a Karikò e Weissman per l’immunizzazione antiCovid è stato un po’ spiazzante, ma poi un respiro profondo ha spazzato via ogni dubbio: in nome della salute e contro i complottismi si può fare un pezzo di strada anche a braccetto con Giovanardi Uno. E tu lassù, Stefano, adesso non fare quella faccia. Diciamo che è un esperimento scientifico, ok?

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