C e l’abbiamo anche noi. Anche noi abbiamo il nostro piccolo ecofenomeno. Non ci facciamo mancare nulla. Loro hanno Greta, pasionaria tascabile, noi abbiamo Potito, che di cognome fa Ruggiero. É un ragazzino di 12 anni, intelligenza vivace, parlantina sciolta grammaticalmente corretta. È nato a Stornarella in provincia di Foggia, frequenta la seconda media. Si è dato, o gli hanno dato, una missione: manifestare in favore dell’ambiente. Solo soletto, con un cartello ammonitore sul petto, si è seduto nel centro della piazza del suo paese e ha lanciato un messaggio: il nostro consumismo sfrenato è la causa dei cambiamenti climatici. Un’esplosione mediatica gli ha dato rapida notorietà. Ha già scritto un libro a quattro mani con il divulgatore Federico Taddia. Il titolo è da guardia del popolo: “Vi teniamo d’occhio”. Le Iene si sono avventate su di lui e gli hanno fatto intervistare il ministro dell’Ambiente: domande impertinenti, atteggiamento da bambino rampante. Tutto come da copione. Alcuni media lo hanno definito “un gigante” e “un eroe”: il senso delle parole lievita e travalica quello del vocabolario. Greta e Potito sono i nostri profeti ecologici. Indicano la strada ai grandi della Terra. Ha ragione il saggista francese Pascal Bruckner: siamo piombati in pieno «infantilismo climatico».

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