P oi magari salta fuori che non è vero nulla, che la droga non c’era o che gliel’ha infilata qualcuno a tradimento nel borsone. Però se la versione ufficiale è vera, e cioè un italiano si è fatto beccare in Russia con 270 grammi di hashish, è una cosa che dà da pensare. Un po’ perché un tempo a fare questo genere di shopping spiritoso si andava in Olanda o in posti del genere, un po’ perché anche se non sei Lucio Caracciolo di Limes lo dovresti sapere che la Russia, insomma, non è un posto celebre per il garantismo, e che da un paio d’anni il suo sguardo sugli occidentali non è benevolo.

Però dà da pensare anche la faccenda del tipo arrestato tre giorni fa a Milano per spaccio: secondo gli investigatori per pubblicizzare la merce aveva fotografato il campionario di tutti gli stupefacenti che trattava, e poi ha usato la foto come immagine del suo profilo Instagram.

Ed è chiaro che quel che accade in Italia generalmente è già accaduto in America, e in proporzioni maggiori. Perciò come non ricordare il tale arrestato un mese fa a Portland, Oregon, dagli agenti insospettiti dalla borsa con la scritta “Certamente non una borsa piena di droga”? E in effetti va riconosciuto che dentro, oltre alla droga, c’era una pistola.

Gente, con che cosa la stiamo tagliando, ultimamente?

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