Diamoci del lei
Caffè Scorretto
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E sattamente come il piccolo ma tenace risparmio privato può tenere a galla la credibilità economica di una nazione enormemente indebitata (o almeno così ci dicono gli economisti in tv per farci passare una notte tranquilla: “Eh, non dimentichiamo che l’Italia ha un solidissimo risparmio privato…”), allo stesso modo in questo momento di tremende tensioni internazionali e di destabilizzazione globale dovremmo cercare, ognuno nel suo minuscolo, di rendere l’ambiente un po’ meno imprevedibile.
Dovremmo scambiarci un po’ di affidabilità, dovremmo irrobustire le relazioni umane e sociali, che sono la rete che ci tiene a galla psicologicamente.
Quindi che cosa vogliamo fare con quei nemici del popolo maledetti che un giorno ti danno del tu e il giorno dopo del lei? Sono cassieri, benzinai, baristi, passanti che incrociamo abitualmente (meglio: agenti del servizi russi travestiti da cassieri, benzinai etc) e con uno sforzo minimo ti mandano nel pallone. Dopo quattro volte che ci hai a che fare ti dicono “ciao” anziché “buongiorno”. E tu pensi: abbiamo raggiunto un certo livello di confidenza. La volta dopo: “Buongiorno”. E ti chiedi: e adesso? Resto sul tu e passo da burino? Gli do del lei, ok, ma la volta dopo ancora? Gli dirò “buongiorno” e passerò da spocchioso perché intanto saremo ripassati al tu? Maledetti. Riflettiamoci. Buongiorno.