Q uindici aprile, santi Damiano e Abbondio, il sole sorge alle 6,47. Trump mette i dazi su canguri, carne in scatola, cartoncini di auguri, cognati e altri articoli con la c. Poi annuncia: “Buon giorno per vendere”. Peggior crollo delle borse dal 1929. 16 aprile, santa Bernadette Soubirous, il sole sorge alle 6,45. Trump mette i dazi sulla cera e toglie i dazi sulla cera. Poi, stanco e irritabile, li mette su Karate Kid e i kimono, ma anche su kiwi, kognati e su altri prodotti con la kappa. A metà mattina annuncia: buon giorno per comprare. La borsa rimbalza. 17 aprile, san Roberto, il sole manda un certificato medico. Trump defiscalizza l’acquisto della Groenlandia e annuncia: buon giorno per prendere la roba in affitto. Poi riceve alla Casa Bianca la premier italiana e, appreso che Lollo non è più suo cognato, come gesto di buona volontà toglie i dazi dai meloni. 18 aprile, santa Pazienza, il sole manda suo cognato. Alle stelle i titoli dei produttori di psicofarmaci. Inflazione ai massimi di sempre. Per premiare Orban, che ha messo fuorilegge gli assorbenti maschili, Trump toglie i dazi dai prodotti ungheresi. 19 aprile, Santartide. Ultimatum di Trump ai pinguini: il Polo Sud ci serve. Informato da una lettera anonima che gli assorbenti maschili non esistono, fissa al 400% i dazi sui beni ungheresi e posta su Truth: baciatemi il goulash.

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