Tornare all’ovvio
Caffè Scorretto
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A
pplausi alla magistratura britannica che ha scoperto l’acqua calda. L’Alta Corte ha sancito che è donna chi nasce donna. Di conseguenza è uomo chi nasce uomo. Per affermare una banalità è stata necessaria una sentenza. I nostri nonni ci avrebbero presi per matti. Noi nipoti, invece, abbiamo avuto bisogno che lo stabilisse un giudice. Loro erano decisi e risoluti, noi siamo diventati incerti e titubanti sotto la spinta del sacro Woke. La legge scritta dall’uomo ha convalidato il codice naturale; ha sancito che la Natura ha ragione e chi ne vuole manipolare le leggi ha torto. Costoro sono i sostenitori del cosiddetto self-id ovvero auto identificazione di genere. Una frangia della suddetta cultura Woke, che afferma la possibilità di ognuno di scegliere liberamente, senza dovere sottostare a verdetti medici o legali, il genere con cui desidera essere identificato. Con la possibilità di mutare orientamento a seconda dell’umore: un’opportunità chiamata fluidità di genere. Per tornare all’ovvio c’è voluta una sentenza. Una volta bastava la pratica. Tra mito, leggenda e mezza verità si tramanda che alcuni secoli fa allo scopo di appurare se il neoeletto papa fosse effettivamente maschio lo si saggiava nelle parti intime. «Duos et bene pendentes» era la frase confirmatoria. Non era il verdetto di un’Alta Corte, era la sentenza del tribunale supremo di Madre Natura.