C ome vi sarà capitato di sentire, Sinner sta giocando un torneo a Montecarlo. E questo ravviva la stucchevole polemica sul fatto che, oltre a giocarci in questi giorni, ci risieda per gran parte dell’anno.

I cattivisti dicono che piuttosto che pagare le tasse sta mimando un’esistenza in una specie di scoglio di cemento armato con vista mare e fisco sdentato. Per i buonisti – tra i quali spicca lui stesso – ha fatto una scelta di vita prendendo la residenza in un posto dove il clima è buono, il cibo anche e il panorama pure, e siccome ci abita anche tutto il resto dell’élite racchettata (sempre per via del sole e del caffè buono, si presume) quando cerca un partner per una partitella, Sinner può scegliere fior da fiore. La discussione è stucchevole perché il regime fiscale di Montecarlo non lo decidono i tennisti: finché l’Europa permetterà che non solo il Principato, ma anche Paesi membri come l’Irlanda e il Lussemburgo vivano di astuzie a spese degli altri, non si vede perché un atleta non possa fare (legalmente) quel che crede. Quanto alle motivazioni più autentiche del suo trasloco, diciamo che se è una furbata la sta realizzando seriamente, alla sudtirolese. Come dice la storiella anticomplottista che circola in rete, è vero che lo sbarco dell’uomo sulla Luna fu un falso di Stanley Kubrick. Il quale però, noto perfezionista, pretese di girarlo sulla Luna.

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