F acebook è un social da tempo diventato una sorta di cloaca dove si possono trovare le peggiori nefandezze: odiatori seriali, virologi con il diploma di scuola elementare che discettano di vaccini, economisti d’accatto e chi più ne ha più ne metta. Ogni tanto, però, in mezzo a tanta spazzatura, si può trovare un brillante. Mi è capitato con un video del professor Nicola Donti, storico della filosofia, docente presso l’Università di Perugia. Egli ha rivelato i risultati di un rapporto Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico) secondo il quale gli italiani sono agli ultimi posti in Europa per la capacità di comprendere un testo scritto. Un po’ per mancanza di strumenti culturali, un po’ per l’abitudine di fermarsi alle prime righe. Ricercatori americani, scettici per natura, hanno voluto fare un esperimento e hanno pubblicato questo messaggio su Fb: «Gli americani condividono i post senza leggerli». Apriti cielo. Per tutta risposta, migliaia di commenti velenosi o sarcastici, insulti verso scienziati considerati spocchiosi e avulsi dalla realtà. «Chi vi credete di essere», il tono degli offesissimi utenti del più popolare social del mondo. Nessuno di questi commentatori aveva aperto il post dove c’era scritto: «È una fake news».

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