Senza identità
Caffè Scorretto
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U n giorno, all’improvviso, tappo e bottiglia di plastica diventarono inseparabili. A chi si domandò la ragione di questa indissolubilità matrimoniale fu detto: «lo vuole l’Europa». Una direttiva del 2018 spiega: se il tappo finisse in mare sarebbe pericoloso per i pesci, che potrebbero ingoiarlo e morire soffocati. Questo provvedimento, insieme a numerosi altri non meno cervellotici, ci rimugina in testa come monito mentre ci accingiamo a varcare la soglia del seggio elettorale. Fino alle 23.00 di oggi si vota per rinnovare il parlamento dell’Ue. Giornata solenne perché alla nuova assemblea spetterà il compito arduo della rifondazione dell’Europa. Quella attuale è un insieme scollato di Stati ognuno dei quali cerca di prevalere sugli altri. Sul piano internazionale conta poco. Le manca un’identità. Nello scontro tra est e ovest recita la parte dello spettatore, che ora fischia ora applaude a seconda delle simpatie e degli orientamenti politici prevalenti. Sul versante interno non è capace di fare fronte unico per contenere gli sbarchi di torme di migranti. Sul piano ideologico sta demolendo il fortilizio della sua civiltà. A Bruxelles e Strasburgo dobbiamo mandare non i residui dei parlamenti nazionali bensì le nostre migliori intelligenze politiche. Che non potranno trastullarsi con i tappi penduli delle bottiglie di plastica: maiora premunt.