I l Fatto Quotidiano rivela che Renzi, durante una lezione alla sua scuola politica di Ponte di Legno, in preda a un raptus di umiltà ha ammesso che quando era a Palazzo Chigi commise un’idiozia. “Questa la so! - dirà il lettore correndo a premere il pulsante per prenotarsi - È stata abolire l’articolo 18 da sinistra dopo che per anni ci avevano provato inutilmente da destra”. “Macché – lo rimbeccherà un altro – parla di quando promise che avrebbe lasciato la politica in caso di sconfitta al referendum e poi, incassato lo sganassone, si ricandidò fischiettando alla segreteria del Pd”. “Per me – incalzerà un radical chic – si riferisce a quando si presentò alla Merkel col cappottino nuovo abbottonato dispari, con una falda alta e una bassa tipo Gilberto Govi”.

E invece nisba: l’idiozia fu puntare tutto su Twitter sottovalutando la crescita di Instagram, dove “c’è la foto che ti parla più di mille frasine secche”. L’errore, insomma, al massimo può essere il medium. Mai il messaggio, per l’ottimo motivo che il messaggio di Matteo è sempre e solo Renzi. “Sì, il ragazzo è un po’ narcisista – obietterà un eventuale lettore indulgente – ma va riconosciuto che a differenza di tanti leader dilettanti lui ha una visione del Paese”. È vero. D’altronde è lo sfondo di tutti i suoi selfie.

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