Quattro gatti
Caffè Scorretto
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F orse il lunedì i parlamentari impazziscono ed è per questo che, tranne poche eccezioni, non si presentano in Aula anche se ci sono argomenti importantissimi. Poi il martedì mattina rinsaviscono e riprendono a lavorare, a discutere, a votare e se serve ad accapigliarsi. O forse è vero che – come ci hanno spiegato tante volte – il lunedì arrivano i provvedimenti votati e digeriti dalle commissioni per la discussione generale ed è una seduta sostanzialmente tecnica, che non richiede particolari presenze. È come se la Camera firmasse la bolla di consegna di una norma, di un provvedimento sul quale poi lavorerà e discuterà nei giorni successivi. Si può dire che non va bene, si può dire che questa prassi va cambiata e il lunedì tutti devono essere ai loro posti. Legittimo pensarlo e dirlo. Quello che non si può fare è scandalizzarsi sui giornali una volta ogni tre-quattro mesi perché quel lunedì in Aula si discuteva di Regeni (di Almasri, di guerra, di pace, di vita o di morte) e “c’erano quattro gatti”. E non si può fare, soprattutto, se nella pagina successiva magari c’è un editoriale dolente che spiega che sui social si fa demagogia e bisogna informarsi sui giornali per capire davvero le complessità e le sfaccettature della politica, della vita, dell’universo e di tutto.